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Stipsi e Stitichezza

Stipsi e Stitichezza: Cosa Sono e Come Affrontarle

La stipsi cronica idiopatica è una condizione molto diffusa, che si stima colpisca circa il 20% della popolazione adulta nei Paesi Occidentali, anche se la reale prevalenza varia a seconda dei criteri diagnostici utilizzati. La rilevanza di questo disturbo è confermata dall’alto consumo di farmaci lassativi, tra i prodotti più venduti a livello mondiale.

Quando si parla di stipsi, ci si riferisce a un ampio spettro di situazioni: dalla ridotta frequenza delle evacuazioni, alla difficoltà nell’evacuazione, spesso con espulsione di feci dure, fino alla sensazione di incompleto svuotamento dell’intestino o alla necessità di utilizzare lassativi per facilitare l’evacuazione. In alcuni casi, la stipsi può essere accompagnata da dolori addominali, gonfiore e senso di pesantezza.


Stipsi Idiopatica: Cosa Significa?

Il termine idiopatica indica che la stipsi non ha una causa organica identificabile, come infiammazioni intestinali, tumori o altre malattie del colon. Per escludere queste patologie, è spesso necessario eseguire esami diagnostici come la colonscopia o il clisma opaco. Altre condizioni sistemiche, come le malattie autoimmuni (collagenopatie) o i disturbi endocrini (ad esempio, ipotiroidismo), devono anch’esse essere escluse, in quanto potrebbero provocare una stipsi cosiddetta “secondaria”.


La Classificazione Secondo i Criteri di Roma

La stipsi cronica idiopatica viene classificata secondo i Criteri di Roma, un sistema elaborato nel 1991 da un gruppo internazionale di esperti. Questa classificazione si basa su parametri relativi alla frequenza delle evacuazioni e alla difficoltà espulsiva, prendendo come riferimento che la maggior parte delle persone sane evacua da tre volte al giorno a tre volte alla settimana. Oltre questi limiti, si può parlare di stipsi.

È importante distinguere la stipsi cronica idiopatica dalla sindrome dell’intestino irritabile a prevalente componente stitica, che include sintomi come dolore e gonfiore addominale, alleviati dall’evacuazione, e l’alternanza tra periodi di stipsi e diarrea.


Quando è Necessario Approfondire?

I Criteri di Roma aiutano anche a identificare i pazienti che necessitano di accertamenti diagnostici più approfonditi e terapie specifiche. La stipsi cronica può avere cause multifattoriali, che comprendono:

  • Fattori fisiopatologici, come alterazioni del transito intestinale.
  • Stili di vita: sedentarietà, dieta povera di fibre e liquidi, irregolarità nei pasti.
  • Fattori psicosomatici, come stress, ansia e depressione.

Un approccio multidisciplinare è spesso necessario per gestire in modo efficace la stipsi cronica idiopatica, considerando sia gli aspetti fisici che quelli psicologici.


I Meccanismi alla Base della Stipsi

Dal punto di vista medico, esistono diversi meccanismi che possono portare alla stipsi cronica idiopatica. Si distinguono principalmente due componenti:

  • Componente colica: riguarda un’alterazione della progressione del contenuto intestinale. Alcuni pazienti presentano un rallentato transito del colon, con una riduzione della capacità propulsiva dell’intestino.
  • Componente espulsiva: riguarda la difficoltà nell’espulsione delle feci, dovuta a disfunzioni del settore anorettale, come la dissinergia addomino-pelvica o anismo, che consistono in un’alterazione della coordinazione tra la muscolatura del retto e dello sfintere anale.


Diagnosi della Stipsi

Per diagnosticare e comprendere meglio le cause della stipsi, sono disponibili diversi strumenti:

  • Esame del transito intestinale con markers radio-opachi: Il paziente assume per bocca 20 piccole pillole radio-opache, poi vengono eseguite radiografie dell’addome a intervalli regolari, fino all’evacuazione dei markers. Questo test permette di misurare il tempo di transito oro-anale, determinando se il transito intestinale è rallentato.
  • Manometria anorettale: misura la pressione a livello del retto e dell’ano sia a riposo che durante l’evacuazione, e rileva eventuali anomalie funzionali.
  • Defecografia: uno studio radiologico che valuta la funzionalità del retto durante la defecazione, utile per individuare alterazioni strutturali o funzionali.
  • Elettromiografia del pavimento pelvico: rileva eventuali disfunzioni nella muscolatura pelvica che possono contribuire alla stipsi espulsiva.


Stipsi e Salute Mentale

Tra i pazienti con stipsi cronica è stata riscontrata una maggiore incidenza di disturbi psichiatrici minori, come ansia e depressione. Questi sintomi sono spesso più marcati nei pazienti affetti da stipsi di tipo anorettale, il che rende fondamentale un approccio che integri sia la gestione fisica del disturbo che il supporto psicologico.


I Tipi di Stipsi e le Terapie

Esistono tre principali tipi di stipsi, ognuno dei quali richiede un approccio terapeutico differente:

  1. Stipsi da inerzia colica: caratterizzata da un rallentato transito intestinale, con difficoltà di movimento lungo tutto il colon.
  2. Stipsi espulsiva: i movimenti intestinali sono normali fino all’ultimo tratto (retto), ma vi è una difficoltà nell’espulsione delle feci.
  3. Stipsi da colon irritabile: caratterizzata da un intestino irritabile con una componente spastica.


Il trattamento può includere l’uso di lassativi specifici, che devono essere scelti con attenzione, evitando l’abuso di quelli “di contatto”, che possono essere usati solo in modo sporadico. Inoltre, si possono adottare tecniche come il biofeedback, che prevede esercizi di rieducazione funzionale della muscolatura pelvica.

In conclusione, la stipsi cronica idiopatica è una condizione complessa che richiede una diagnosi accurata e un approccio personalizzato. La comprensione dei meccanismi alla base del disturbo è essenziale per pianificare un trattamento efficace e migliorare la qualità di vita del paziente.

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